REGGIO
CALABRIA, 1 novembre 2008 - Un gol di Cordoba in pieno recupero
regala all'Inter il successo al Granillo (3-2 con gol di Maicon,
Vieira, Cozza e Brienza). Per la squadra di Orlandi, sotto
subito di due reti, una beffa bruciante dopo la rimonta chiusa
all'inizio del secondo tempo. Finale da brividi, con 7-8 chance
negli ultimi venti minuti, gran parte delle quali prodotte dai
nerazzurri.
Fuori
Burdisso, Obinna e Stankovic, Mourinho sceglie una doppia linea
a quattro, sia in difesa (con Chivu e Cordoba saldamente al
centro), sia in attacco, con Balotelli e Ibra più Quaresma e
Mancini. Uno schema che incuriosisce questo 4-2-4, anche se
tutte queste punte sulla stessa retta si vedono però raramente,
perché dietro lo svedese Mario ha una certa libertà d'azione e
cambia spesso fronte.
Il
movimento di Quaresma frutta un palo (su cross di Mancini ed
errore di Cirillo) e spazi preziosi per Ibrahimovic, unico
riferimento invariabile di questa Inter che con Adriano e Cruz
esiliati, e Crespo scontento, non può rinunciare al suo faro nè
in campionato nè in Champions. Zlatan illumina il gioco della
squadra con aperture da applausi, come quella che consente a
Maicon di inchiodare il pallone dell'1-0 sotto la traversa, e
recuperi da mediano, come quello che permette a Quaresma di
confezionare l'assist del raddoppio firmato Vieira.
Quando ai
fischi sembrano affiancarsi le note del commiato di Orlandi,
ecco la reazione orgogliosa dei calabresi. Non è un caso che i
gol della rimonta arrivino da Brienza e Cozza e non è nemmeno
casuale che si tratti per entrambi di una primizia. Senza la
qualità dei due trequartisti, finora a secco di gol, gli
amaranto sono una squadra prevedibile, fatalmente destinata a
cedere.
I gol
nascono su tiri da fuori, sottovalutati dalla difesa di Mourinho
che non porta mai un uomo sul tiratore. A cavallo dei due tempi
(Cozza al 34' del primo, Brienza all'8' del secondo) si riparte
in assoluta parità. Dopo il 2-2, e con l'ingresso di Crespo per
Mancini, Balotelli s'allarga a destra e le cose migliorano per
l'Inter. In pochi minuti dalla zona del 18enne scaturiscono
quattro tentativi ravvicinati: Crespo (girata debole), Ibra (di
testa su regalo del portiere reggino distratto in uscita, e di
volée, troppo schiacciata nella traiettoria) e lo stesso Mario
(al tiro dopo un bel dribbling su Cirillo).
Così,
quella che sembrava una tappa d'avvicinamento a un nuovo
primato, diventa un dispendioso tiro al bersaglio che apre spazi
invitanti per il contropiede reggino. In breve si susseguono
altre tre occasioni limpide per l'Inter (con Balotelli, Quaresma
e Crespo, che scheggia il palo di testa) e una per la Reggina
grazie a Di Gennaro, su cui s'immola Chivu costretto al cambio
per una probabile distorsione al ginocchio.
Quando nei
paraggi del traguardo Carmona salta Cordoba e impone a Julio
Cesar gli straordinari, viene da pensare che le difficoltà
dell'Inter hanno assunto contorni preoccupanti. Contro l'ultima
della classifica, e al netto dell'alibi rappresentato dalle
assenze a centrocampo, emerge la difficoltà a trovare un unico
filo tattico e a gestire la partita con due gol di vantaggio. Il
gusto della vittoria però, grazie all'intuizione di Cordoba in
pieno recupero, aiuta ad allontanare i cattivi pensieri.
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