MILANO, 1
ottobre 2008 - Il Werder Brema strappa un pareggio (1-1) nella
seconda notte di Champions League all’Inter, ugualmente in prima
fila del gruppo B insieme al sorprendente Anorthosis. Di Maicon,
al secondo eurogol con la maglia nerazzurra dopo quello di
Valencia nel 2007, la rete dell’1-0 al 13’; il pareggio di
Pizarro a metà ripresa.
Il Meazza
non è pieno neanche per metà e la cosa non farà piacere al
presidente Moratti che ha già sottolineato la sua
insoddisfazione qualche giorno fa. Effetto-derby forse, ma
l’occasione è ghiotta: c’è la "prima" del tridente pesante,
senza ali pure, escogitato da Mourinho. Al fianco di Ibrahimovic,
l’unico sempre titolare dalla Supercoppa ad oggi con Julio Cesar
e Zanetti, ci sono Balotelli e Adriano. Proprio all’Imperatore
appartengono le giocate più spettacolari del primo tempo: dalla
bella girata a freddo 25 secondi dopo il fischio d’inizio
all’inserimento dal quale scaturisce il gol di Maicon (dopo un
rimpallo maldestro su Naldo) fino all’assist per Balotelli,
successivamente fermato da Wiese.
Il Werder,
con Diego in testa al rombo e Baumann pivot basso, sceglie il
fraseggio per aprire una crepa nella difesa dell’Inter, che in
realtà tiene fin quando resta in campo Materazzi. L’infortunio
muscolare che toglie di mezzo Matrix al 19’ fa inceppare qualche
meccanismo e la cosa agevola la coppia di attaccanti di Schaaf,
impacciata nell’avvio. Nascono così la conclusione di Özil e il
palo di Pizarro, pescato in area da un cross teso di Prödl.
In mezzo
Cambiasso, Stankovic e Muntari faticano. Supportare un tridente
puro diventa un lusso già sul finire del primo tempo. Mourinho
però lascia fare, chiedendo a Balotelli di sacrificarsi per
aiutare i compagni. Il risultato è che lentamente il Werder
strappa il controllo del gioco, assesta un paio di assalti
preparatori e poi piazza il colpo con Pizarro, che buca l’Inter
sfruttando il gran lavoro di Özil a destra.
Il primo
innesto del portoghese è Quaresma, che però sostituisce
Stankovic e non una punta. Il secondo è Cruz, al posto di
Adriano. Il modulo diventa ancora più spregiudicato, a spese
dell’equilibrio.
Così l’Inter
va avanti a folate, senza grande organizzazione. E se Zanetti
esalta la sua gente con recuperi da marziano, Wiese si salva tre
volte sulle occasioni di Cruz (due), che non arriva per pochi
centimetri sull’esterno di Ibrahimovic e poi ci prova da fuori,
e Maicon, che scheggia il palo con una cannonata da fuori area.
Finisce con un brivido sulla schiena di Julio Cesar, tramortito
da una punizione di Naldo a tempo scaduto e da qualche fischio
che piove, inesorabile, sulla squadra sconfitta nel derby tre
giorni fa.
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