Inter-Dinamo Kiev 2-2, Deki e Samuel in gol
Diventano
otto le partite senza successo in Europa, terzo pareggio nel
girone che complica abbastanza la strada verso gli ottavi.
Stankovic e Samuel rimontano due volte, gran partita di
Shevchenko
Milano, 20 ottobre 2009 - E venne un altro pareggio. Sono otto
le partite senza vittorie, si può tranquillamente spegnere la
candelina per il primo compleanno dell'ultimo successo in
Europa. Strada verso la qualificazione agli ottavi in salita ma
non impossibile, visto che il Barça si fa battere dal Rubin e
crea un bel caos nel girone. Di sicuro per andare avanti prima o
poi bisognerà vincere. Servirebbe una prestazione come quella di
Genova, ma chissà perché all'Inter la musichetta di Champions fa
venire l'ansia e i nervi, invece di esaltarla.
Nei
primi dieci minuti l'Inter non vede mai il pallone. La Dinamo
parte forte, piazzandosi subito nella metà campo avversaria, ma
i nerazzuri gli facilita il compito:tanti errori a centrocampo,
palloni mai tenuti per ripartire, e così su uno dei lisci,
stavolta di Zanetti, arriva la palla buona in area per Mikhalik,
che si coordina bene e di destro manda nell'angolino. E' il 5' e
la partita inizia in salita: potrebbe anche andar peggio, perché
al 26' Sheva va vicinissimo al 2-0, di testa. Stankovic rimette
in corsa i suoi al 35', su un ribaltamento improvviso di campo,
con gli ucraini sbilanciati in avanti. Sneijder doma il pallone,
lo serve a Lucio che pesca il serbo nello spazio, bravo a
colpire sul portiere in uscita disperata fuori area. Sembra
l'inizio del riscatto, ma dura poco, perché al 40' Lucio manda
nella sua porta su azione di corner. Brutta situazione, ma
l'Inter si rimette in piedi subito nel secondo tempo con un
colpo di testa di Samuel che si infila nel sette opposto dopo un
bel corner di Sneijder.
Il
terzo pareggio è frutto di un'altra prestazione dai due volti,
per la squadra di Mourinho. Il primo tempo è terribile, non
tanto per i ripetuti errori a centrocampo e anche in fase
difensiva, ma per l'impressione di assoluto nervosismo e
inadeguatezza che danno molti nerazzurri. Nei primi minuti è
buoi pesto, nella ripresa le cose migliorano quando si ritorna
al rombo di centrocampo e alle due punte (partenza con albero di
Natale ed Eto'o abbandonato a sé stesso), e soprattutto quando
Samuel rimette in piedi la partita col colpo di testa. Poi
Sneijder (fra i migliori finché non paga la stanchezza) e
compagni avrebbero anche l'occasione per il 3-2, con Suazo, che
si mangia un gol già fatto. Era un cross basso di Zanetti, che
sembra trovare energie quando gli altri le perdono. Eto'o si
vede poco, se non per un tiro al volo (il ruolo di centravanti
boa proprio non gli si addice), Maicon non trova sbocchi,
Cambiasso deve dannarsi per chiudere i buchi che si aprono a
centrocampo. Alla fine la disperata mossa di Materazzi
centravanti, particolare per una squadra che ogni anno parte con
problemi di abbondanza e poi si ritrova a dover far giocare uno
stopper in attacco.
La
Dinamo Kiev qui a Milano fa una grande impressione: squadra che
ha il possesso palla nelle sue caratteristiche, gioca con
sovrapposizioni in attacco, ma sbilanciandosi raramente (tranne
che sul gol di Stankovic). Eremenko, visto in Italia (pochino,
per la verità) ha arretrato il suo raggio d'azione: ora fa il
terzino, ma sfonda ripetutamente sulla fascia di Chivu e
fornisce buoni cross. Positivo anche Yarmolenko, che cambia
fascia col passare dei minuti, e nel primo tempo il centravanti
Milevskiy. La torre le prende tutte di testa fino al 45', poi
cala vistosamente e fatica a tenere un pallone. Non cala mai,
invece Andriy Shevchenko: l'ex milanista fa una grande partita:
parte largo, svaria su tutto il fronte, rientra per aiutare il
centrocampo ma è anche la prima sponda di Milevskiy. Non sembra
nemmeno il giocatore degli ultimi anni italiani e inglesi, però
si mangia il gol del possibile 3-2, quando ha la palla buona sul
destro. E' tornato centrale nel progetto di una squadra, quella
di Gazzaev, che sarà ai margini dell'impero calcistico, ma sa
fare belle figure in Europa.
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