MILANO,
25 gennaio 2009 - Ancora Adriano, ancora Inter. La testa della
classifica non cambia dopo il posticipo della prima giornata di
ritorno, risolto dal brasiliano con un gol alla fine del primo
tempo. Partita tesa, con tante ammonizioni e il "rosso" a
Mourinho per proteste. Nel finale proteste blucerchiate per un
intervento di Cordoba su Pazzini e una grande parata di Julio
Cesar su Dessena.
Nella
prima notte senza Ibrahimovic, in tribuna con cappello blu
anticongelamento, Mourinho rinuncia alla tentazione delle tre
punte. E invece alla lettura delle formazioni la novità è
un’altra: c’è Santon, alla seconda da titolare in cinque giorni.
Cordoba e Maxwell? In panchina. Davanti spazio a Mancini, al
quale il portoghese restituisce i gradi di titolare dopo quasi
tre mesi in campionato, anche se la collocazione è infelice.
L’ex romanista gira attorno ad Adriano senza rendersi utile:
dovrebbe spingere e cercare di dettare il passaggio sulla fascia
di competenza, ma è fuori ruolo, va per vie centrali e quindi
finisce nell’imbuto creato dalla Samp.
Il gol
di Adriano nel recupero del primo tempo è una pepita d’oro
pescata dall’Inter nelle rapide di un primo tempo caotico. In 48
minuti si contano più calci che tiri, con 6 ammoniti,
l’espulsione di Mourinho per proteste, e almeno 4 feriti "di
guerra": Cambiasso e Muntari, in campo a mezzo servizio, Samuel
e Raggi, successivamente sostituiti per problemi muscolari.
Anche se
nessuno riesce a imporre la propria legge, va detto che sono i
nerazzurri ad avere in mano il pallino. In caso di impasse la
prima della classe ha sempre un terzino in grado di spostare gli
equilibri. E la cosa si rivela determinante, visto che è proprio
Maicon a innescare Adriano per l’1-0, al sesto centro
stagionale, il terzo in tredici giorni mettendo insieme
campionato e Coppa Italia. Un’altra conferma della crescita
dell’Imperatore, nonostante un "pugnetto" a Gastaldello (a
rischio di prova tv) non visto dall’arbitro qualche minuto prima
del gol.
Mazzarri
ottiene poco dai suoi in attacco, ed è comprensibile considerati
tutto i guai difensivi, sia quelli messi nel conto prima di
arrivare a San Siro, sia quelli piovuti a partita iniziata, vedi
gli infortuni di Gastaldello e Raggi. Sammarco ha una bella
opportunità ma la spreca malamente (21’), Stankevicius e Dessena
non vanno oltre uno sfortunato tiro al bersaglio, e su Pazzini
chiudono puntualmente Cordoba e Julio Cesar in una delle rare
verticalizzazioni.
Questa
prima giornata di ritorno verrà ricordata anche per la prima
espulsione "italiana" di Mourinho, motivata da Celi con le
proteste dello "Speciale". Un fatto poco sorprendente al termine
di una settimana così densa di polemiche, che tanto per gradire
si accumulano anche dopo Inter-Sampdoria, con le proteste di
Pazzini per un presunto mani di Cordoba e soprattutto per un
"placcaggio" sospetto in area a 10' dalla fine.
Nella
parte bassa della tribuna l’allenatore che non sentiva "la
pressione della Juve prima di affrontare la Sampdoria" annota
soddisfatto le conclusioni di Stankovic, una respinta da
Castellazzi alla fine del contropiede gestito da Mancini,
l’altra dalla traversa, e di Muntari, stoppato da una grande
parata del portiere. L’ultima mezz’ora riserva una brutta
notizia all’uomo di Setubal, che dopo Samuel perde anche Chivu e
chiude con Cambiasso centrale difensivo. Una nota stonata in una
serata positiva, che consente ai nerazzurri di confermarsi soli
in testa alla classifica nonostante l’assalto della Juve. Il
punteggio resta quello scritto nel primo tempo grazie alla
prontezza dei portieri: Julio Cesar mette a repentaglio un
ginocchio per opporsi a Pazzini, Castellazzi è bravissimo su
Stankovic e Muntari. Sull’ultimo tentativo di Dessena da fuori
area Julio Cesar si supera deviando in angolo. E’ la pietra sul
quarto 1-0 in campionato, con in più la speranza di aver davvero
recuperato un attaccante che pareva perduto.
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