Bergamo, 18 gennaio 2009 -
La più brutta Inter della
stagione viene sconfitta a Bergamo per 3-1 dall’Atalanta e
conferma il suo momento negativo in campionato dopo la pausa
invernale, difficoltà già evidenziata dal pareggio interno
contro il Cagliari. Erano 14 anni che la formazione orobica non
batteva l’Inter in casa e c’è riuscita grazie ad una prova
praticamente perfetta per intensità e attenzione tattica.
Dall’altra parte si è vista ancora l’Inter “imballata” di questo
inizio di 2009, quella che senza le sgroppate di Maicon e i
colpi di genio di Ibrahimovic fatica a vincere: considerando il
perdurante anominato degli attaccanti di spalla a Zlatan,
fossimo in Mourinho cominceremmo a valutare seriamente il
reinserimento di Balotelli nel gruppo dei titolari. E intanto la
squadra del tecnico nerazzurro attende con timore il posticipo
di Roma tra Lazio e Juventus che potrebbe far arrivare i
bianconeri ad un solo punto di distanza mentre il Milan è “già”
a meno sei.
La
partita. Senza Cigarini, Doni sposta Valdes in mezzo campo nel
solito 4-4-1-1 con Doni alle spalle di Floccari; nel suo 4-3-1-2
Mourinho, privo degli indisponibili Samuel e Materazzi, piazza
Burdisso in difesa mentre in attacco Crespo è preferito ad
Adriano come partner offensivo di Ibrahimovic.
Il
primo tempo è una lezione di calcio: di fronte ad un’Inter sin
troppo compassata, l’Atalanta sciorina il meglio del credo del
suo tecnico fatto di squadra sempre “corta”, gran corsa e
pressing a centrocampo, dove Valdes illumina le trame orobiche,
Doni giostra tra le linee e Floccari è abilissimo nel far salire
la squadra quanto nel puntare la porta avversaria.
Così
dopo un paio di fiammate di Doni e Floccari, al 18' i padroni
di casa passano in vantaggio: lungo lancio di Manfredini,
rimpallo aereo Burdisso-Doni e la palla arriva a Floccari, che
controlla e in girata supera Julio Cesar. Il gol dà ulteriore
vigore ai bergamaschi, che continuano a spingere, sfiorano il
raddoppio con Valdes e il solito Floccari e lo trovano al 28':
punizione di Doni da posizione defilata, deviazione di mano di
Ibrahimovic in barriera e Julio Cesar spiazzato per il 2-0.
Mourinho prova a correre subito ai ripari inserendo Obinna per
Chivu e passando ad una sorta di 4-3-3 con il nigeriano a
sinistra e Crespo a destra con Ibrahimovic punta centrale. Pochi
minuti, però, e arriva il 3-0: cross del solito Valdes dalla
sinistra e Doni incorna indisturbato il tris orobico nel mezzo
di una difesa ospite immobile. E l’Inter? Praticamente non
pervenuta, tanto che l’unico tiro nello specchio della porta di
Coppola nel primo tempo è un corner tagliato di Maicon che il
portere atalantino alza oltre la traversa.
Al
rientro in campo dopo l’intervallo Mourinho prova il tutto per
tutto inserendo Figo e Adriano per Maxwell e Crespo mentre dopo
pochi minuti Del Neri perde Valdes per infortunio e lo rimpiazza
con De Ascentis. L’Inter si riversa subito nella metà campo
avversaria e ci prova con più volontà ma meno successo, complice
una formazione di casa bravissima a coprirsi, soprattutto con
puntuali raddoppi sulle fasce che annullano le folate di Maicon
e Obinna.
Così se
gli ospiti spingono con maggiore continuità l’Atalanta è
pericolosissima in contropiede, sfiorando addirittura il poker
al 10': tiro di Ferreira Pinto deviato, Julio Cesar ribatte e
respinge sul De Ascentis che conclude sul palo.
Dall’altra parte Ibrahimovic e un volonteroso Adriano provano a
impensierire Coppola ma solo con tiri da fuori che sono preda
del portiere atalantino e non è un caso che le occasioni
migliori per l’Inter arrivino solo nel finale, quando prima
Obinna sfiora la rete per due volte e poi Ibrahimovic la trova
sottomisura sugli sviluppi in pieno recupero, troppo tardi per
cambiare la giornataccia della Beneamata.
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