BREMA (Germania), 9 dicembre 2008 - L'Inter chiude nel modo
peggiore la sua avventura nel gruppo B della Champions League.
Il Werder, staccato dalle prime in Bundesliga e in corsa
esclusivamente per un posto in coppa Uefa, vince con le reti di
Pizarro e Rosenberg e le invenzioni di Özil. Nel finale il gol
del 2-1 firmato da Ibrahimovic serve solo a rompere il digiuno
dello svedese in Europa. Il successo del Panathinaikos sull'Anorthosis
ridisegna le gerarchie del girone: i greci chiudono al primo
posto, la squadra di Mourinho è seconda con un punto di
vantaggio sui tedeschi.
Manca il faro e si sente. Adriano, sostituto di Ibra per
laprima volta in panchina, non è così solo perché Quaresma gioca
molto più avanti rispetto al solito, con Mancini arretrato quasi
come un rifinitore. Eppure, nell'unica occasione della sua
serata, il pallonetto dell'Imperatore propiziato da Mancini
resta in canna. Allargando il discorso l'Inter dà l'impressione
di viaggiare a marce ridotte: abbandonate le vesti di squadra
autoritaria e sicura in campionato, ecco il blocco insicuro e
fin troppo tenero visto tante volte in Champions.
Le frecciate lanciate dai verdi muoiono abbondantemente
oltre il bersaglio, e quando la mira si raddrizza entra in scena
il solito Julio Cesar, che annulla la capocciata di Pizarro sul
calcio d'angolo di Özil, tra i migliori di Schaaf. Passata in
archivio la lieve trattenuta in area di Cordoba sullo stesso
Pizarro al 45', la storia della partita apre un altro capitolo
quando Ibrahimovic abbandona il posto in panchina insieme a
Maxwell (sospetta frattura alla zigomo per Materazzi dopo uno
scontro con Rosenberg). Il finale comunque non capovolgerà
l'impressione iniziale.
Il Werder insiste e meriterebbe di passare, ma al tempo
stesso lascia scoperto un fianco della difesa. Fuori Diego
(squalificato) è Özil a filtrare ogni possesso e quasi sempre in
modo efficace. Dopo l'ennesima cartuccia sprecata da Pizarro
(girata alta da buona posizione), l'ex Schalke fa di testa sua,
raccogliendo un regalo di Maicon e obbligando il portiere
interista all'ennesimo miracolo; stavolta però la respinta
favorisce i tedeschi, che passano con l'attaccante peruviano.
L'Inter, che poco prima dell'1-0 aveva imprecato per il
salvataggio di Fritz sul colpo di testa di Burdisso, non
reagisce. Anzi, si ripiega su se stessa. Il Werder, che può solo
sperare in un posto Uefa, legittima il vantaggio mitragliando
Julio Cesar. I quattro della difesa nerazzurra sbandano in modo
preoccupante nella parte centrale della ripresa e a un certo
punto nasce pure l'illusione che la partita, il primo posto, la
dignità invocata da Mourinho possano essere "salvate" da
un'invenzione, ma a Balotelli (colpo di testa alto da ottima
posizione) non si può chiedere la luna dopo una partita con la
Primavera.
Il raddoppio di Rosenberg a 9 minuti dalla fine assegna a
Özil il riconoscimento di migliore in campo, e acuisce il
disagio dei nerazzurri, in balia degli avversari per lunghi
tratti, soprattutto a centrocampo. Ibrahimovic, con il primo gol
europeo dopo oltre un anno, rende la pillola meno amara. Per
fare strada da febbraio in avanti, occorrerà un atteggiamento
ben diverso.
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