GENOVA, 30 agosto 2008 - Aveva detto che un pareggio non
sarebbe stato un dramma. E pareggio è stato. Inizia così
l'avventura di José Mourinho in serie A, frenato dalla Sampdoria
e da Delvecchio, protagonista del gol del pareggio al 23' del
secondo tempo dopo l'iniziale 1-0 di Ibrahimovc (33'). Gara
tirata, soprattutto nell'ultima parte, con un grande Palombo e
tanti errori in fase di conclusione per Cassano. Finisce 1-1,
come nell'ultimo confronto a Marassi.
L'Inter è la stessa di sei giorni fa, ma rispetto alla
Supercoppa c'è meno incisività sulle fasce e meno pressione
sugli avversari. Figo non trova grossi spazi, mentre Mancini è
pericoloso solo quando si accentra, come in occasione del gol di
Ibrahimovic. Il merito è ovviamente della Sampdoria, solida ai
lati con Stankevicius e Pieri e attenta dietro, seppur troppo
timida in fase di costruzione.
Ci sono 33 minuti e poche emozioni tra il fischio d'inizio
e il diagonale vincente di Ibrahimovic. Un episodio
probabilmente macchiato da uno stop tra braccio sinistro e petto
contestato dai blucerchiati, che in una gara bloccata ha un peso
specifico ancora più determinante. E' Mazzarri che deve
modificare il suo schieramento ma il fatto che Rosetti
all'intervallo debba richiamare Mourinho e i suoi ad accelerare
l'ingresso, lascia pensare che anche lo "Special One" abbia
parlato a lungo di quel che non ha funzionato nel primo tempo.
Di nuovo nella ripresa c'è il grado d'intensità che la Samp
riesce a imprimere sulla partita. Palombo recupera un pallone
dopo l'altro e l'Inter arretra qualche metro oltre il lecito
spostando la contesa sul piano dell'agonismo, che ovviamente non
la favorisce. Materazzi, fermo dal 29 luglio, salva su un
traversone basso di Cassano indirizzato a Delvecchio, poi
Zanetti rischia il rigore per un "mani" non rilevato da Rosetti
e alla fine arriva l'1-1, sostanzialmente meritato oltre che
rocambolesco, grazie a un tocco di Delvecchio a mezzo metro
dalla linea di porta.
Gli ultimi 20 minuti aprono un'altra partita. Mourinho, che
aveva già tolto Mancini per Balotelli prima dell'1-1, aumenta la
potenza offensiva con Crespo e Jimenez. Ma è dietro che le cose
non vanno, e solo l'imprecisione di Cassano, lanciato davanti a
Julio Cesar, salva i nerazzurri da una fine peggiore. A
differenza di quanto accaduto contro la Roma, Balotelli non
garantisce il cambio di ritmo all'Inter. Anzi, Mario fa
arrabbiare Ibrahimovic per un paio di appoggi sbagliati e allora
lo svedese deve cavarsela da solo (da applausi il cross per
Jimenez incocciato dal cileno senza precisione). In definitiva,
mettendoci anche un presunto mani in area blucerchiata invocato
dagli interisti, il pareggio della Sampdoria è più che meritato.
E quella maratona invocata dal portoghese sabato scorso, si
annuncia lunghissima. |