E' SUBITO
MOURINHO-SHOW - "NÉ SPECIALE, NÉ PIRLA"
Prima spettacolare conferenza stampa, in
italiano, del nuovo tecnico dell'Inter: "Sono Mourinho e
basta. Sono arrivato in un club speciale. Il primo
contatto con l'Inter il giorno dopo Inter-Liverpool.
Chiedo solo due-tre ritocchi e una rosa di 24 giocatori"
APPIANO GENTILE, 3 giugno 2008 -
Brillante, sicuro di sè, padrone di un italiano già
eccellente. Josè Mourinho non si smentisce. Si presenta
alla stampa con una conferenza fiume di 45’. Accanto ha
Baresi, Branca e Paolillo. Ma parla solo lui. Tanto. Di
tutto. Si sente forte, e non si vergogna a dirlo, ha una
voglia matta di cominciare una nuova avventura, persino
la conferenza inizia con qualche minuto di anticipo. E
siccome è un perfezionista, e siccome per sè pretende il
meglio, si è buttato sui libri come fa sul campo: con
tutto se stesso. E quindi parla già spedito nella nostra
lingua, dell’interprete non c’è davvero bisogno. Anzi,
spazia tra italiano e inglese, rispondendo alle domande
di colleghi d’Oltremanica, ma sottolinenado che il suo
inglese oggi è un eccezione che utilizzerà per una sola
risposta. Non rifugge le responsabilità, non lo spaventa
l’eredità di Mancini, che cita più volte, vuole vincere,
su tutto la Champions. Ha spalle larghe, e un passato
che parla per lui.
SPECIALE - "Sono in un club speciale, per
cui voglio essere chiamato Mourinho e basta. Penso di
essere un grande allenatore, ma qui sono un componente
in più del club. Aprirò un nuovo ciclo dopo quello
modellato da un grande allenatore come Roberto. Io però
sono differente, questa ora è la mia sfida. Sono sicuro
di lavorare molto bene, i risultati saranno la
conseguenza logica. Sono felice di essere in Italia, ho
sempre sognato di lavorare in questo paese
calcisticamente fantastico, ringrazio Moratti e Branca
per avermi portato qui".
MERCATO - "Sembra dalla stampa che vada a
lavorare con una squadra di 60 giocatori. Invece ne
voglio 21, più tre portieri. Questa squadra mi piace,
non ho bisogno di cambi drammatici di organico. Abbiamo
bisogno di 2, al massimo di 3 giocatori. Per migliorare,
per cambiare un po’ la filosofia calcistica. Questi
giocatori ora sono i miei giocatori. Da questo momento
sono i migliori del mondo. Voglio dire loro che questo
gruppo mi piace. Ho tanta voglia di iniziare, è
difficile arrivare al 15 luglio. Vorrei portare solo 21
elementi in ritiro a Brunico, magari dando una settimana
di riposo a Materazzi. Se voglio comprare giocatori del
Chelsea? Se il Chelsea li vende. Molti di loro
vorrebbero giocare ancora per me".
TRATTATIVA CON L’INTER - I primi contatti?
"Il giorno dopo la seconda sfida dell'Inter col
Liverpool. Io, però, non ho iniziato a imparare
l'italiano allora ma l'ho studiato per tre-quattro
settimane. E' un idioma neolatino, parlo portoghese e
spagnolo, non è molto difficile per me impararlo".
CAMPIONATO - "La serie A sta crescendo,
tornerà ad essere il campionato più importante, com’era
in passato. Milan, Juventus e Roma hanno ottime squadre
e vogliono migliorare, arriveranno giocatori importanti.
Tra i protagonisti del campionato voglio esserci
anch’io".
FAMIGLIA - "Verrà a vivere a Milano. Senza
famiglia io non lavoro. E’ l’unica cosa più importante
del calcio".
CHAMPIONS - "E’ il sogno di tutti, non
solo dei tifosi. 11 squadre proveranno a vincerla la
prossima stagione: 3 italiane, 4 inglesi, 1 tedesca, 3
spagnole. E’ la competizione dei dettagli. Fanno la
differenza. Negli ultimi 4 anni ho vinto una volta e ho
fatto due semifinali, in più ho vinto la coppa Uefa.
Credo di avere una buona predisposizione per le coppe,
sia nazionali che in Europa. Se è più difficile qui che
con il Chelsea, che aveva vinto meno dell’Inter? Per me
le sfide sono sempre le stesse: voglio vincere.
Proveremo a farlo in tutte le competizioni, persino la
Supercoppa".
LEADER - "Voglio parlare con i miei
giocatori per capire come giocare. Mi piace la
comunicazione, poi decido io".
LA BATTUTA - "Essien e Lampard? Ho già detto che non
ne parlo, è inutile che continuate a domandare: voi
insistete, ma io non sono pirla".
ADRIANO - "Andrò in Brasile il 18 giugno
per Brasile-Argentina. Così potrò parlare con i miei
giocatori brasiliani e argentini. Crespo, che ha giocato
per me, può aiutarmi a far capire ai suoi compagni che
con me in panchina chi lavora gioca, e chi non lavora -
chi è pigro - non gioca".
MODULO - "Mi piace averne uno principale,
ma poi sapermi adattare, creare multifunzionalità".
VALORI VINCENTI - "Il signor presidente mi
ha regalato uno splendido libro sulla storia dell’Inter.
Ma ora voglio cominciare a scriverne un altro: voglio
iniziare un nuovo ciclo. La prima regola sarà
dimenticare quello che è stato vinto: è il passato, è
storia. Il giorno che mi alzo senza ambizione sarà
quello in cui tornerò in Portogallo". Un giorno ancora
molto lontano. |
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BRANCA: "JOSÈ NON CI HA CHIESTO PUNTE"
3 giugno 2008 - "Mourinho non ci ha chiesto
attaccanti". Marco Branca, direttore tecnico
dell'Inter, implicitamente raffredda la pista
che porta la società nerazzurra a Samuel Etò'o.
I movimenti di mercato della prima Inter di Josè
Mourinho riguarderanno altri reparti: "Gli
innesti saranno pochi, siamo già un'ottima
squadra. Mourinho non ci ha chiesto grandi cose,
come ha detto anche lui due o tre giocatori al
massimo. Uno per ruolo? Probabilmente
sbagliate...". Quattro pedine non si muoveranno
da Appiano Gentile: "Toldo rimarrà qua, se
qualcuno venisse a chiederci Balotelli
risponderemmo che è incedibile e lo stesso
discorso vale per Ibrahimovic e Chivu". Quindi
il d.t. si sofferma proprio sulla situazione di
Mario Balotelli che ieri aveva detto di volere
ridiscutere il contratto con l'Inter e che non
era sicura la sua permanenza in nerazzurro: "È
un'uscita forse giovanile o forse no. Di sicuro
ci sarà bisogno di un chiarimento serio, visto
l'affetto che abbiamo per lui". I fratelli del
giocatore, suoi procuratori, chiederebbero un
ingaggio intorno ai 2,5 milioni di euro a
stagione: "Non mi sembra la maniera giusta per
impostare un discorso che oltre che tecnico è
anche affettivo. Diciamo che sono stati
malenterpretati e con pazienza cercheremo di
fare le cose giuste. Non abbiamo fretta, semmai
il piacere di portare avanti con lui un progett
che condivide. Dopo qualche parola in dialetto
detta male penso non ci saranno problemi per
trovare un accordo". Infine su un eventuale
rinnovo di Figo: "Valuteremo la prossima
settimana". |
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